Sia che si tratti di un pioniere europeo della biotecnologia mRNA, di una società di carne con sede in un impianto statunitense o di un’attività asiatica di noleggio con conducente, molti degli investimenti più remunerativi di oggi si trovano nei mercati privati. Quelli che hanno successo riescono infatti a garantire rendimenti esorbitanti ai propri sofisticati investitori, alcuni dei quali sono sostenitori seriali di start-up. Come spiega il dottor Giuseppe De Filippo, Head of Direct Private Investments di Julius Baer: «Siamo in cerca di società che catturano megatrend come nutrire il pianeta senza gli effetti dannosi dell’agricoltura tradizionale o nuove tecnologie mediche».

Negli ultimi anni, la crescita delle opportunità di investimento nei mercati privati ha di gran lunga superato quella dei mercati azionari. Dal 2000 al 2018 il numero di società private equity è aumentato del 10,7% l’anno, rispetto ad appena lo 0,4% dei mercati pubblici. Inoltre, poiché le società scelgono di rimanere private più a lungo, si rivolgono più spesso agli investitori per raccogliere capitale nell’ottica di alimentare lo sviluppo.

Per le persone facoltose, gli investimenti privati stanno diventando una classe di investimento chiave. Secondo una ricerca, oltre l’80% dei family office in tutto il mondo valuta di investire direttamente in società private (rapporto Fintrx). Investono in un’ampia varietà di settori, preferendo quelli che sfruttano i megatrend come la tecnologia (vedere il grafico).

Come evitare le insidie comuni degli investimenti sui mercati privati

Se da un lato le società in rapida crescita che sfruttano i megatrend possono offrire ricchi premi, dall’altro i mercati privati sono meno trasparenti dei mercati azionari regolamentati. Nel perseguire un margine di investimento, Giuseppe afferma che ci sono diverse insidie da evitare.

  • La prima è uno sbilanciamento verso il vostro mercato domestico o un settore particolare. «Siate aperti a nuove idee e possibilità; non si possono trovare opportunità nascoste nei mercati privati se non si scava a fondo».
  • La seconda è quella di investire in un’unica società. «Bisogna costruire il proprio paniere in modo da avere alcuni elementi di diversificazione. Per tutte le società che hanno successo, alcune falliranno».
  • La terza è quella di farsi scoraggiare dal livello di illiquidità dei mercati privati. «Pensate al confronto tra il reddito fisso, apparentemente liquido ma che probabilmente vi darà un rendimento negativo, e il debito privato, per esempio. Se si investite nel debito privato riuscirete a ottenere un rendimento più alto a fronte di un rischio inferiore. Un’obbligazione può sembrare meno rischiosa, ma diventerà comunque illiquida in una situazione di stress«».
  • La quarta è investire in aziende private che hanno consulenti sconosciuti. «Se un’azienda ha come consulente una banca o un’impresa di contabilità di cui non si è mai sentito parlare, allora dovrebbero attivarsi i campanelli di allarme. Ad esempio, non avevamo mai sentito parlare della società di revisione di un’impresa britannica che stavamo tenendo d’occhio. In seguito a ulteriori indagini, non siamo riusciti a individuare una sede o una traccia digitale, pertanto a quel punto abbiamo interrotto l’operazione.
  • E, quinto, non prendere decisioni affrettate. «Le opportunità vanno e vengono. Non investite senza fare i vostri compiti, solo perché temete di perdere un’occasione».

Analizzare tutte le angolazioni

Tra un incontro e l’altro con fondatori o investitori in tutto il mondo, Giuseppe ama dedicarsi alla fotografia. Secondo lui gli elementi di una grande immagine si applicano anche all’arte dell’investimento privato.

Grazie all’analisi di tutte le angolazioni, Giuseppe riesce a selezionare le aziende da presentare agli investitori. In linea di massima, ogni 250 possibilità offerte dalla sua rete professionale, ne identifica 12 che hanno modelli aziendali collaudati e un percorso chiaro verso la crescita.

Inizialmente, le aziende vengono sottoposte a screening analizzando angolazioni come l’esperienza del team di gestione, l’area geografica in cui operano e la fase di finanziamento. Vi è una preferenza per le aziende che operano su grandi mercati geografici come gli Stati Uniti, l’Europa o l’Asia, così come per le società che si stanno espandendo, anziché per le start-up in fase pre-reddituale.

Successivamente, vengono esaminati fattori quali i vantaggi competitivi e le strutture di investimento. Nel caso di un’industria regolamentata come l’energia, la politica energetica del governo avrà un impatto significativo sulle prospettive di crescita. In alternativa, le sorti di una società di e-commerce che vende abbigliamento alle classi medie dipenderanno dalle condizioni economiche.

La selettività è essenziale

Nel mondo degli investimenti, affamato di rendimento, l’espansione degli investimenti privati diretti sta avvenendo per una buona ragione. «Nel mondo ci sono molte più società private che pubbliche», osserva Giuseppe. «Inoltre, le società rimangono private per molto più tempo di prima, la loro rapida crescita conseguita finora è avvenuta al di fuori dei mercati pubblici».

Eppure i mercati privati sono per natura opachi e le società orientate alla crescita tendono a essere più giovani, il che rende particolarmente importante essere altamente selettivi. Per questo motivo, evitare le insidie e analizzare tutte le angolazioni è essenziale quando si è in cerca di società ad alta crescita equipaggiate per cavalcare i megatrend.

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